La U.20 c'è ancora?

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Andrea.Cainer
view post Posted on 3/9/2010, 15:18




Per vari motivi, quest'anno pochissimi Club potranno far scendere in campo squadre U.20
Questo comporta un precoce passaggio in Prima o l'abbandono (che non ci riguarderebbe perchè noi lavoriamo con chi gioca ma riguarda molto i nostri Club e tutto il movimento italiano).
Può un ragazzo di 18 anni giocare, magari in mischia, con avversari di 26/30 anni? La mia risposta è affermativa ma le condizioni che pongo sono: bisogna cominciare a lavorare meglio, già in U.16, sia sulla formazione tecnica che sulla formazione/evoluzione fisica del giovane (a 16 anni c'è già il ragazzino da 180 per 100 Kg, come quello da 165 per 60 Kg)?
 
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rAsTa_RoKiT
view post Posted on 8/9/2010, 16:19




Bella domanda. Secondo me in under 16 è un po' presto per iniziare a far fare una preparazione fisica ad un ragazzino come ad un adulto dato che è ancora in via di sviluppo (in ogni caso ci sarebbero i 2 anni sucessivi di under 18 per iniziare a "forgiarlo"). bisognerebbe invece iniziare a prepararlo tecnicamente per come la vedo io. quest'anno giocavo con un paio di armadi di 19 anni che facevano sconquassi in giovanile mentre hanno disputato un campionato totalmente incolore.

Per esperienza personale cominciai a giocare in prima squadra a 18 anni e pesavo 70 chili (in pratica mi convocavano quando non giocava l'under 19); non sono un giocatore di mischia (sono apertura) quindi il tuo discorso mi tocca relativamente però avendo già una buona tecnica l'anno sucessivo divenni l'apertura titolare. meglio un giovane tecnico che un giovane forte. chiaro poi che se si parla di piloni non puoi metterci il ragazzett0 di 90 chili.
 
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Andrea.Cainer
view post Posted on 8/9/2010, 17:14




Concordo, solo in parte con rasta_rokit ma accetto senza problemi la sua opinione. Se poi ci sono anche le esperienze personali non discuto ma continuo a porre il problema che, e concordo, è soprattutto di tipo formativo. Nel mondo, a 19 anni, si esordisce certo anche in serie C italiana ma ci sono soggettini che non superano gli 85 Kg che a 19 anni giocano già nell'Australia e in nazionali "evolute" (il primo che ricordo è O'Connor, che adoro, ma anche molti altri in Premiership). Ora; il problema italiano non verrà risolto da nessuno se si aspetta che Qualcuno ce lo risolva. Gli allenatori e i preparatori devono assumersi delle responsabilità, anche e soprattutto morali, oltre che educative e tecniche; al contrario decide per loro il Club che, invece, si interessa di altro (esempio: far quadrare i conti). Accettare questa logica significa limitare le eventuali ulteriori possibilità evolutive di un giovane; anche e soprattutto se sa giocare bene e non possiede eccellenti qualità fisico/atletiche. Il rugby moderno è velocità, poi è potenza (adesso arriverà sicuramente qualcuno a dirmi che invece è Forza x Velocità..................) , e non in ordine di importanza è anche comprensione del gioco ed adattamento in tempo reale alle variazioni di situazione (del rugby di base ci si occupa dall'U10 fino all'U.18). La preparazione va già avviata in U.14, dove il rugby diventa gioco sportivo, e continuata in 16; certamente valgono la gradualità e progressività dei carichi applicati però è importante che il lavoro abbia un progetto da cui muovere. Ricordo anche che portare il 15enne sulla panca e farlo lavorare con 30 Kg non ha molto senso se poi deve alzare (magari fa già il pilone) la sua seconda da 90Kg (cosa è questo? carico naturale?) Ecco perchè amo il lavoro di muscolazione molto dinamico, privilegiando la velocità ed il controllo propriocettivo fin dall'inizio ma in U.16, meglio il secondo anno e in U.18 in palestra ci si deve andare eccome. Anche semplici girate, panche e tutto quanto comporta il lavoro con i pesi, se assistito e correttamente modulato rispetto alle esigenze fisiologiche del giocatore non ammazza certo nessuno, nè, tantomeno, limita alcunchè. Cosa diversa è cominciare a lavorare con carichi submassimali o massimali, per andare a cercare la prestazione. Questo no, anche se è questo che il sedicenne vorrebbe (ma gli adulti siamo noi)cerchiamo prima le posture, cerchiamo di lavorare su posizioni relativamente isolate ma soprattutto specifiche al gioco.
Il medianino dotato tecnicamente con mani favolose, buona visione e capacità di comunicazione (oltre che di placcaggio) a 15/16 anni gioca già contro bestie (si fa per dire) da oltre 100 Kg. Proviamo a calcolare gli impatti dinamici ma ricordiamoci che se la proposta di tipo muscolare è fatta dinamicamente e senza sovraccarico funzionale eccessivo, è tutto oro che cola. Ho avuto almeno 4 mediani (uno è anche mio figlio) che grazie ad un minimo di muscolazione (nè da fissazione nè da esasperazione, nè tantomeno da bodyduilder) si sono sentiti molto più sicuri (emotivamente) e in grado di giocare al meglio delle loro possibilità. Adesso uno è passato dalla mia 18 in B, l'altro sta facendo un periodo in Galles, ecc
Diciamo la verità: l'U.20 serviva soprattutto per far evolvere ancora i ragazzi senza buttarli (e senza perderne) subito allo sbaraglio. Il mio 2 (tallonatore) U.18 gioca in nazionale e non ha problemi con la C o la B (anzi, ne hanno gli altri) ma questa non è una regola e se io fossi suo padre lo farei giocare in U.20, Gr1 (suo padre è intelligente e infatti hanno già deciso così).
Buon rugby
 
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2 replies since 3/9/2010, 15:18   42 views
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